
Andrea Camilleri nel centenario della nascita
Andrea Camilleri nel centenario della nascita
Nel 2025 ricorre il centenario della nascita di Andrea Camilleri, uno degli scrittori italiani più amati e prolifici del XX e XXI secolo. La celebrazione del centenario rappresenta per noi, che abbiamo avuto l’onore di stampare i suoi libri editi dalla casa editrice Sellerio, l’occasione per un orgoglioso tributo al Maestro che ha portato il dialetto siciliano nel mondo.
Non vogliamo né possiamo sostituirci a chi ha i titoli per raccontare la forza e la grandezza delle sue opere, il nostro vuole essere solo un piccolo omaggio da siciliani e da tipografi al creatore di una nuova lingua che racconta in modo nuovo e originale la sicilianità.
Infatti, uno degli elementi più caratteristici dell’opera di Andrea Camilleri, è proprio la lingua, un impasto originale e innovativo che mescola italiano, dialetto siciliano e neologismi creati dall’autore. Noi abbiamo “battezzato” questa lingua Camilleriano.
Il Camilleriano
Andrea Camilleri non scrive né in italiano classico né in siciliano puro, ma in una sorta di lingua ibrida che riproduce il suono e il ritmo del parlato siciliano pur rimanendo comprensibile ai lettori di tutta Italia.
Nella lingua camilleriana sono presenti parole e costruzioni sintattiche del dialetto siciliano che, anche senza una traduzione esplicita, risultano perfettamente comprensibili solo dal contesto.
La sfida per i fotocompositori
In tipografia e più in generale nell’editoria, la figura del fotocompositore è essenziale per la preparazione degli impaginati destinati alla stampa. Il suo compito principale è trovare l’equilibrio visivo dei contenuti della pagina per ottenere la migliore leggibilità. In pratica, con il sapiente utilizzo delle spaziature, delle interlinee e delle giustificazioni, è il responsabile della cosiddetta estetica della pagina.
Nonostante le apparenti difficoltà iniziali, il nostri fotocompositori si sono abituati rapidamente alla lingua di Camilleri. Certo è stato necessario forzare un po’ i criteri di sillabazione e della crenatura dei caratteri ma soprattutto hanno dovuto arricchire di innumerevoli eccezioni il vocabolario italiano dei programmi di impaginazione, praticamente creandone uno nuovo a misura del Camilleriano.
Davvero un piccolo sforzo, però, rispetto alla possibilità di trasmettere pienamente l’atmosfera siciliana e rendere i personaggi più autentici.
Un linguaggio universale
Paradossalmente, pur essendo radicata nella cultura siciliana, la lingua di Andrea Camilleri ha trovato grande successo all’estero. Le traduzioni dei suoi romanzi hanno cercato di rendere questa peculiarità linguistica in modi diversi: alcune versioni mantengono termini siciliani, altre li sostituiscono con espressioni dialettali locali.
In ogni caso, il fascino del linguaggio camilleriano è riuscito a superare i confini linguistici, rendendo Montalbano, personaggio di Camilleri per eccellenza, amato in tutto il mondo.
Forse non tutti sanno che, da una ricerca condotta qualche anno fa, Montalbano e Pinocchio sono stati riconosciuti come i personaggi della letteratura italiana più conosciuti al mondo.
In conclusione, ci piace pensare di aver fatto parte di una piccola rivoluzione linguistica che ha restituito al mondo una Sicilia ricca di tradizioni, ironia e umanità, raccontata con un linguaggio che è al tempo stesso colto e popolare, raffinato e immediato.
Grazie Maestro.
Chi fosse interessato a partecipare agli eventi organizzati in occasione del centenario della nascita di Andrea Camilleri può informarsi sul sito della Associazione Fondo Andrea Camilleri ETS.