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Tavola dei caratteri diNovarese

Sai quale font scegliere per il tuo testo?

Sai quale font scegliere per il tuo testo?

Quale font scegliere per il testo? Questa è la domanda che tutti ci facciamo quando diamo il via a un progetto grafico, sapendo che quella del font da usare sarà una scelta fondamentale.
L’utilizzo di un carattere invece che un altro o l’abbinamento di più caratteri, infatti, influenzerà e non poco la presentazione del progetto.

La classificazione e il prontuario degli accostamenti

Nel 1957 Aldo Novarese, il più prolifico creatore italiano di alfabeti, ha proposto una classificazione dei caratteri tipografici nei gruppi: lapidari, medievali, veneziani, transizionali, bodoniani, scritti, ornati, egiziani, lineari, fantasie.
La sua classificazione partiva dall’individuare nelle grazie il dettaglio formale distintivo di ogni gruppo.
Ecco che il tratto terminale di una lettera alfabetica e quindi la forma della grazia, diventa l’elemento determinante per distinguere il disegno di un carattere e per darne una classificazione.
Nella foto proponiamo il prontuario degli accostamenti che il Designer piemontese ha messo a punto per facilitare la scelta e l’accostamento tra i diversi tipi di carattere.

Ma adesso andiamo a conoscerli meglio …

Lapidari

I lapidari sono i caratteri nati per le iscrizioni dei monumenti (da qui il nome Lapidario). Il disegno ha origine dal quadrato capitalis quadrata dell’epoca di Augusto e di Traiano e imita lo stile delle scritte realizzare a scalpello sui monumenti romani.

Altri font del gruppo:  Trajan,  Augustea e Nova-Augustea, disegnato proprio da Aldo Novarese.
Possibili abbinamenti: Fette Fraktur, Linotext.

Medievali

I medievali o gotici sono i caratteri forse i più usati nelle insegne e nei sottobicchieri delle birrerie tedesche. Provate a pensare all’etichetta della Warsteiner o della Fransiskaner.
Hermann Hesse voleva pubblicare con questo carattere il suo libro Narciso e Boccadoro, ma dovette cedere al suo editore che riteneva il gotico difficile da leggere per le giovani generazioni.

Altri font del gruppo: Fette Fraktur, Linotext, Old English.
Possibili abbinamenti: Trajan, Garamond, Times, Bodoni, Algerian, Futura.

Veneziani

Di questo gruppo, il carattere più famoso utilizzato in editoria, è sicuramente il Garamond disegnato nel 1500 dallo stampatore Claude Garamond.
Non dobbiamo pensare però che la sua vera origine sia francese. Claude Garamond, in realtà, venne ispirato dai punzoni dell’incisore bolognese Francesco Griffo che lavorava per il famoso editore/stampatore veneziano Aldo Manunzio.

Altri font del gruppo: Galliard, Sabon, Caledonia.
Possibili abbinamenti: Fette Fraktur, Kuenstler, Algerian, Futura.

Transizionali

Sono chiamati così i caratteri che segnano la transizione tra i caratteri “romani antichi” e i “romani moderni”.
Sono molto simili ai Veneziani, con i quali spesso vengono confusi, ma hanno le grazie meno accentuate e il vertice inferiore completamente piatto. Probabilmente il più famoso di questa famiglia è il Baskerville disegnato dall’inglese John Baskerville nel 1700.
Sapete perché è uno dei gruppi di font preferiti dagli stampatori? Perché, quando si utilizzavano i caratteri a piombo, questo disegno resisteva di più all’usura nelle lunghe tirature e quindi non era necessario rifare tante volte le matrici.
Di questo gruppo fa parte anche il New Century Schoolbook, il più utilizzato nell’editoria scolastica. Forse meno elegante dei suoi cugini, è ritenuto però, molto più leggibile.

Altri font del gruppo:  Caslon, Times, Palatino, Novarese.
Possibili abbinamenti: Fette Fraktur, Kuenstler, Algerian, Futura.

Bodoniani

Già nel nome si nasconde il carattere più rappresentativo: il Bodoni. Giambattista Bodoni, forse il più famoso incisore italiano di punzoni, crea il Bodoni alla fine del ‘700 e stavolta l’origine non è italiana bensì francese.
Questo stile, infatti, si fa risalire a Fermin Didot, disegnatore dell’omonimo font e a suo padre.
A causa dell’occhio piccolo e dalla rigidità delle forme risulta di difficile lettura nei testi lunghi ma è molto apprezzato per le titolazioni, le pubblicità e i frontespizi dei libri.
Piccolo suggerimento: i caratteri bodoniani hanno bisogno di spazio e di molto bianco nella pagina, danno il meglio, dunque, se utilizzati con interlinee ampie.

Altri font del gruppo: Walbaum, Fenice, De Vinne.
Possibili abbinamenti: Fette Fraktur, Kuenstler, Algerian, Futura, Marker Felt.

Scritti o calligrafici

Questi caratteri sono detti anche calligrafici per la somiglianza con la scrittura a mano.
In relazione al tipo di strumento di scrittura che imitano, penna d’oca, stilografica o biro, possono avere caratteristiche molto eterogenee. Essenzialmente però li possiamo suddividere in calligrafici legati come il Kuenstler o non legati come l’Art Brush.

Altri font del gruppo: Zapfino, Snell Roundhand, Handwriting, Bradley Hand.
Possibili abbinamenti: Trajan, Garamond, Baskerville, Bodoni, Algerian, Clarendon, Futura, Marker Felt.

Ornati

Gli ornati o amanuensi sono quei caratteri con decorazioni, ombreggiature e anche figure floreali che trasformano la scritta in un vero e proprio fregio.
Nel periodo liberty ne sono stati disegnati parecchi, ma poiché sono considerati poco leggibili, vengono utilizzati solo a scopo decorativo, quasi esclusivamente come capilettera e sempre abbinati ad altri caratteri.

Font del gruppo: Algerian, Circus, Zenone.
Possibili abbinamenti: Tutti i caratteri degli altri gruppi.

Egiziani

Gli egiziani sono riconoscibili dalle grazie molto accentuate ad angolo retto e sono caratteri molto pesanti che si leggono da grandi distanze. Sono quelli che forse ci ricordano di più i caratteri delle macchine da scrivere, uno dei più famosi, infatti, è l’American Typewriter.

Altri font del gruppo: Egizio, Memphis, Clarendon, Rockwell.
Possibili abbinamenti: Kuenstler, Algerian, Futura, Marker Felt.

Lineari

I cosiddetti moderni. Si tratta di caratteri molto leggibili e facilmente riconoscibili per la totale assenza di grazie e filetti e per l’armoniosità delle lettere tonde.
Pensando a un libretto di istruzioni o alla segnaletica stradale, quale carattere vi viene in mente? Certo, l’Arial o l’Helvetica!
Tra i lineari quello che probabilmente ha più storia è il Futura. Disegnato da Paul Renner è, infatti, uno dei caratteri più utilizzati al mondo. Alla base delle campagne pubblicitarie della VolksWagen e simbolo della HP a noi però piace ricordarlo come il carattere tipografico lunare. Il Futura infatti è il carattere scelto per incidere la frase contenuta nella targa lasciata sulla Luna dagli astronauti dell’Apollo 11.

Qui alcuni uomini provenienti dal pianeta Terra misero piede sulla Luna per la prima volta nel luglio del 1969. Veniamo in pace a nome di tutta l’umanità”.

E poi chi non ricorda la locandina del capolavoro 2001 Odissea nella spazio?

2001 Odissea nello spazio
Locandina del film: 2001 Odissea nello Spazio

Altri font del gruppo: Avant Garde,Eurostile, Franklin Gothic, Optima, Verdana, Univers.
Possibili abbinamenti: Tutti i caratteri degli altri gruppi.

Fantasie

Questa categoria è l’ultima forse perché raggruppa tutto ciò che non è classificabile in quelle precedenti.
Sono i caratteri ai quali è difficile attribuire una caratteristica costruttiva, Aldo Novarese riteneva che la particolarità fosse data dai terminali delle aste inclinati. A causa della scarsa leggibilità, come gli Ornati, vanno sempre abbinati ad altri caratteri.
La grafica americana è ricchissima di questi caratteri inventati senza nessuna regola costruttiva, come per esempio il Marker Felt o il Papyrus

Altri font del gruppo: Noteworthy, Comics Sans.
Possibili abbinamenti: Bodoni, Kuenstler, Algerian, Clarendon, Futura.

Approfondimenti

Se ancora non sai quale carattere scegliere per il tuo testo, ti suggeriamo di approfondire l’argomento visitando i seguenti link:

Progettare font tipografici

Tipi di carattere

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Scegliere la certificazione FSC®. Un valore aggiunto!

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Perché dovremmo scegliere di richiedere la certificazione FSC® sui nostri prodotti? Questa la domanda che spesso ci pongono i nostri clienti.
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Quello che oggi abbiamo davanti, è un mondo di consumatori sempre più informati, attenti e consapevoli dell’impatto che ogni prodotto acquistato ha sull’ambiente.
Chi legge un libro o un catalogo non si limita più a considerare la bellezza delle immagini o la sagacia del testo.

Chi sceglie un prodotto sullo scaffale, sa che deve farlo guardando anche alla sostenibilità del pack che lo contiene. Consumatori che vogliono fare la loro parte per proteggere la natura, con l’unica arma che hanno a disposizione, premiare le aziende che fanno scelte green e che investono nella salvaguardia dell’ambiente per garantire un futuro al nostro pianeta.

E dunque, il valore aggiunto di questo piccolo logo, sta proprio nella sua capacità di trasmettere, al consumatore, l’impegno di tutta la filiera nell’utilizzare responsabilmente una delle risorse più importanti per la vita del nostro pianeta, le foreste.

L’utilizzo del logo FSC® è regolato da un sistema di certificazione internazionale in grado di garantire che la materia prima usata per realizzare un prodotto in legno o carta, provenga da foreste gestite secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
La garanzia sta proprio nel tracciamento della filiera durante le fasi di trasformazione e commercializzazione. Ogni passaggio costituisce un anello di una catena che custodisce, appunto, l’origine del legno e dei suoi derivati fino all’utilizzatore finale.

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